
Come si creano i rimedi omeopatici?
La creazione dei rimedi omeopatici è un processo che unisce tradizione, scienza e un profondo rispetto per la natura e per comprenderlo appieno, è essenziale esplorare le fasi che trasformano una sostanza grezza in un rimedio potenzialmente capace di stimolare i meccanismi di autoguarigione del corpo umano.
Tutto inizia con la scelta della materia prima: le sostanze utilizzate per la preparazione dei rimedi omeopatici provengono dal regno vegetale, minerale e animale. Erbe, fiori, metalli, sali e persino alcuni elementi di origine animale vengono selezionati con estrema cura, con l’obiettivo di utilizzare materie prime pure e di alta qualità, raccolte in condizioni ideali per preservarne le proprietà terapeutiche.
Una volta raccolta, la materia prima viene sottoposta a un processo di macerazione o triturazione e se la sostanza è solubile in acqua o alcool, viene lasciata macerare in una soluzione idroalcolica per un periodo di tempo prestabilito. Questo processo, produrrà una tintura madre, contenente i principi attivi della sostanza. Se, invece, la materia prima è insolubile, come un minerale, viene polverizzata e mescolata in un procedimento noto come triturazione.
Il cuore del metodo omeopatico è, però, la dinamizzazione, un processo che combina diluizione seriale e succussione (agitazione). Dopo aver ottenuto la tintura madre o la polvere triturata, si procede a diluire la sostanza in una soluzione di acqua e alcool in proporzioni precise, spesso 1:10 o 1:100. Ogni diluizione viene sottoposta a un'intensa agitazione meccanica, la succussione, che, secondo la teoria omeopatica, potenzia l'efficacia terapeutica del rimedio trasferendo l'energia vitale della sostanza alla soluzione.
Ad esempio, un rimedio alla potenza 30CH ha subito trenta cicli di diluizione e succussione in rapporto 1:100. Sebbene in questa fase non rimangano più molecole chimiche rilevabili della sostanza di partenza, gli omeopati sostengono che l'acqua conservi una memoria della sostanza, conferendo al rimedio la sua efficacia terapeutica.
La preparazione del rimedio non si conclude con la dinamizzazione. Una volta raggiunta la potenza desiderata, la soluzione viene utilizzata per impregnare globuli di lattosio o saccarosio e questi globuli, una volta asciugati, diventano il veicolo attraverso cui il rimedio omeopatico viene somministrato ai pazienti.
Un aspetto cruciale nella produzione dei rimedi omeopatici è il rispetto rigoroso degli standard di qualità. Le principali case farmaceutiche omeopatiche internazionali, stabiliscono procedure dettagliate per garantire la purezza, la precisione nella diluizione e la corretta dinamizzazione di ogni rimedio. Ogni lotto prodotto è sottoposto a controlli rigorosi per verificare che soddisfi i criteri stabiliti e assicuri la coerenza terapeutica.
La filosofia alla base di questo processo si fonda sul principio di similitudine, sintetizzato dal detto "similia similibus curentur" (il simile cura il simile). Questo principio suggerisce che una sostanza in grado di provocare determinati sintomi in una persona sana possa, in forma diluita e dinamizzata, stimolare l'organismo malato a reagire e a guarire.
La creazione di un rimedio omeopatico richiede, quindi, non solo una conoscenza scientifica, ma anche una profonda comprensione della relazione tra l'uomo e la natura. Ogni passaggio del processo, dalla selezione delle materie prime alla dinamizzazione, riflette un equilibrio tra scienza, tradizione e l'intenzione di supportare il corpo nel suo naturale processo di guarigione e in un'epoca in cui la medicina convenzionale e le terapie complementari spesso si affiancano, la produzione dei rimedi omeopatici continua a rappresentare un esempio unico di come l'antica saggezza e le moderne tecniche possano convergere per offrire strumenti di cura alternativi e personalizzati.